"Sapere perché piangiamo nei momenti di rabbia può aiutarci a gestire meglio le nostre emozioni e a cambiare i comportamenti dannosi che, anche inconsapevolmente, mettiamo in atto. Il pianto è la nostra prima forma di comunicazione. Quando siamo bambini e ancora non parliamo, piangiamo per la fame, per la stanchezza e anche quando cerchiamo un po'di amore e attenzione. Quando cresciamo, le lacrime possono esprimere, tra gli altri sentimenti, tristezza, paura, gioia e persino rabbia. Perché piangiamo quando ci sentiamo arrabbiati e frustrati? Per rispondere a questa domanda, è prima importante sapere cosa succede nel nostro corpo nei momenti di rabbia. Quando una persona si arrabbia, il suo sistema nervoso centrale la mette immediatamente in allerta, innescando una serie di reazioni fisiche. La pupilla si dilata, il cortisolo - l'ormone dello stress - viene rilasciato, la frequenza cardiaca e respiratoria aumentano e il flusso sanguigno viene deviato ai muscoli, lasciandoli tesi. Molte volte, il livello di stress generato dalla rabbia è così grande che non siamo in grado di tornare al nostro stato razionale e spiegare con le parole ciò che proviamo. Per questa ragione piangiamo. Piangere in situazioni di rabbia serve, tra gli altri fattori, ad abbassare la tensione. Le lacrime - quelle causate da un ampio spettro di emozioni, compresa la rabbia - arrivano in risposta a un'emozione forte, ma possono anche avere uno scopo più complesso. Suggeriscono che il pianto sia una forma di comunicazione non verbale, che serve a far dire all'altro che si è spinto troppo oltre: serve, dunque, a generare empatia o ad ottenere supporto. Inoltre, le lacrime contengono encefalina-leucina, un analgesico naturale che viene rilasciato durante il pianto. È per questo che ci sentiamo meglio dopo aver pianto.
Secondo gli studi effettuati, piangere:
può abbassare la pressione sanguigna, rendendo la persona più calma e rilassata; elimina le tossine attraverso le lacrime; aiuta a espellere il manganese, una sostanza che può causare affaticamento e irritazione ."
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